La Cassazione ha ribadito la distinzione tra sequestro di persona e violenza privata, chiarendo che il primo incide sulla libertà di movimento, mentre il secondo sulla libertà di autodeterminazione. Il caso esaminato ha confermato che la privazione della possibilità di spostarsi configura il sequestro, mentre il mero condizionamento psichico rientra nella violenza privata. La decisione evidenzia l'importanza di un'analisi attenta delle modalità della condotta e del bene giuridico leso per una corretta qualificazione del reato.