La riforma costituzionale del 2025 introduce la separazione delle carriere dei magistrati, istituendo due Consigli Superiori distinti — giudicante e requirente — e una nuova Alta Corte disciplinare. Le modifiche dovranno essere oggetto di un referendum confermativo, per cui al momento si propone un commento ricognitivo delle novità,
L’obiettivo dichiarato è rafforzare la terzietà del giudice, contrastare il correntismo e rendere più equilibrato il rapporto tra poteri dello Stato. La riforma, pur mantenendo la presidenza unitaria del Capo dello Stato, segna una svolta nel modello di magistratura, da corpo unico a struttura duale, tra magistratura giudicante e magistratura requirente. Restano tuttavia criticità: il rischio di frammentazione, la possibile subordinazione del pubblico ministero e l’effettiva efficacia del sorteggio come strumento di depoliticizzazione. I cittadini si esprimeranno su questa legge costituzionale, valutandone gli aspetti positivi e quelli negativi.