La normativa in tema di velocità impone di adeguare costantemente l’andatura alle circostanze di guida, prevenendo situazioni di pericolo. L’articolo 141 del Codice della Strada individua un dovere di prudenza che supera il mero rispetto dei limiti numerici. La giurisprudenza ribadisce che l’adeguatezza della velocità dipende sempre dal contesto, dalle condizioni della strada e dagli eventi prevedibili. Per questa ragione, il conducente deve essere in grado di arrestare il veicolo entro il proprio campo visivo, specie in prossimità di pedoni o incroci. Anche la velocità troppo bassa, se crea pericolo o intralcio, può integrare una violazione, rendendo la norma particolarmente “elastica”. La Cassazione ha più volte richiamato il dovere di rallentare in situazioni di rischio, anche quando i limiti risultano formalmente rispettati. L’obiettivo finale resta la sicurezza di tutti gli utenti della strada, in una prospettiva di circolazione ordinata e responsabile. Su questi principi è necessario muovere una riflessione, anche alla luce della giurisprudenza e riassumere il quadro sanzionatorio in materia.